Venezia,
stanco il leone di San Marco
giace sulla laguna
calpestato da migliaia di turisti.
E’ la mia città,
non per nascita,
non per discendenza,
la scelta l’ho fatta io.
Non sono il primo,
altri prima di me
traversando ponti e calli
sisono sentiti rapiti,
non per la Venezia da cartolina
e nemmeno per il suo passato.
E’ la città che vive ogni giorno
e che ogni giorno
vive la sua agonia
a farmi sentire nuove emozioni.
Vecchio leone,
son troppe le tue cicatrici
e ancor più le tue ferite aperte
che ti fan gemere
dei mille gemiti
delle tue fondamenta.
Ma chi ti capisce,
così come io ti capisco,
soffre con te.
Ora i tuoi cavalli così maestosi
dominano nuovamente la piazza,
testimonianza della volontà di non perderti,
portando con loro la speranza
che presto, l’uomo che ti creò
ti porti anche la salvezza.
1 commento:
beh complimenti la similitudine è chiara..sei riuscito a trasmettere il tuo amore per questa città anche se indissolubilmente legato a dolori antichi..chiunque chi per un motivo chi per l'altro può solo amare una città così unica..
Posta un commento