Una citta' nuova,
sconosciute le vie,
passi lenti
a vivere la novita'.
Un giardino,
larghi viali alberati,
schiamazzi di bimbi
lontani.
Seduto,
una panchina nel sole,
il vuoto dell’anima,
l'anno zero.
E tu laggiu',
seduta tranquilla,
un ubriaco che passa,
un incrocio di sguardi.
Fugace un sorriso,
nessuna parola,
soltanto il tepore
di una tardiva primavera.
Oggi è una giornata grigio scuro e non mi va molto di analizzare...
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