Per molti anni, sono stato concentrato quasi esclusivamente sulla pura sopravvivenza: la quotidiana lotta per arrivare al giorno dopo, inseguendo la speranza di arrivare finalmente a costruire un futuro con meno affanno, ha assorbito tempo ed energie, sia fisiche che psichiche, relegando il resto del mondo al rango di rumore di fondo, caotico ed indistinto.
Pochi sono stati i momenti di lucidità, che permettessero ad un fatto qualunque di superare la barriera della necessità immediata.
Persino stare vicino ai miei figli, seguirli per quanto possibile,consigliarli quando richiesto e, a volte, quando non lo era, ha sempre richiesto un grande sforzo, sia pur momentaneo.
Ora, per una serie di motivi inutili da elencare, a parte gli esami di maturità di una e i problemi di ricerca di un lavoro dell'altro, mi sono riscoperto a guardare il mondo intorno; in gran parte, non lo riconosco più, lo sento a me ancor più estraneo di quanto non lo fosse già in passato.
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